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Non ci resta che piangere

(1984) R: Massimo Troisi, Roberto Benigni A: Massimo Troisi, Roberto Benigni, Iris Peynado. Un film imperfetto, ciò nonostante apprezzabile per la schiettezza degli interventi recitativi. Due amici fraterni (Benigni/Troisi), fermi con l’auto ad un passaggio a livello in aperta campagna, decidono di prendere una scorciatoia che li porterà a smarrirsi per ritrovarsi temporalmente indietro di cinque secoli.

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La vita è bella

(1997) R: Roberto Benigni A: Roberto Benigni, Nicoletta Braschi, Giorgio Cantarini, Giustino Durano. Italiano di origine ebraica che viene recluso con il figlio in un campo di concentramento tedesco trova un modo ingegnoso per non far patire al ragazzino le pene dell’internamento. Benigni sa trasformare con grazia ed originalità un materiale doloroso in una favola bella. 3 Oscar e numerosissimi altri premi.

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Pinocchio

(2019) R: Matteo Garrone A: Federico Ielapi, Roberto Benigni, Rocco Papaleo, Massimo Ceccherini. Onorevolmente devota neo-versione della arcinota storia del burattino animato. Garrone sa conquistare lo spettatore con garbo, tenerezza e arrembaggio visuale. Ha vinto 5 David di Donatello: scenografo, truccatore, costumista, acconciatore, effetti speciali visivi.

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Johnny Stecchino

(1991) R: Roberto Benigni A: Roberto Benigni, Nicoletta Braschi, Paolo Bonacelli. Tenero idiota rubabanane viene scambiato per un boss mafioso. Commedia brillante pulsante di gag, il ruolo dell’autista s-centrato di bus per diversamente abili Benigni lo centra eccome.