(1976) R: Arthur Penn A: Marlon Brando, Jack Nicholson, Randy Quaid, Kathleen Lloyd. Nicholson è un ladro di bestiame, Brando il pistolero che gli dà la caccia. Non importa come sia il film, quando mai capita di veder recitare insieme due attori di siffatta grandezza?
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La sparatoria
(1966) R: Monte Hellman A: Millie Perkins, Jack Nicholson, Will Hutchins, Warren Oates. Inusitato e formidabile western che ruota attorno al desiderio di vendetta di una enigmatica donna. Nicholson recita (benissimo) e co-produce.
Wolf – La belva è fuori
(1994) R: Mike Nichols A: Jack Nicholson, Michelle Pfeiffer, James Spader, Kate Nelligan. Eccitante thriller sentimental-orrorifico su un uomo (Nicholson) che dopo essere stato morso da un lupo si ritrova pieno di vigore giovanile e sempre più tendente al licantropo.
Cinque pezzi facili
(1970) R: Bob Rafelson A: Jack Nicholson, Karen Black, Billy Green Bush, Fannie Flagg. Il talentuoso pianista Nicholson abbandona una carriera certa per finire a fare il vagabondo. Bell’affresco sull’alienazione superbamente dipinto da J. Nicholson che offre una delle sue interpretazioni più autentiche.
A proposito di Schmidt
(2002) R: Alexander Payne A: Jack Nicholson, Hope Davis, Dermot Mulroney, Kathy Bates. Nicholson va in pensione, resta vedovo, e decide così di provare a dare una svolta alla propria vita. Fra le prime 2/3 interpretazioni migliori di Jack Nicholson, è una commedia finemente torva che si rivela altresì un’appassionante esperienza introspettiva.
(2003) R: Nancy Meyers A: Jack Nicholson, Diane Keaton, Keanu Reeves, Amanda Peet. Nicholson è un donnaiolo con la mania delle ragazze giovani che improvvisamente perde la testa per la madre della sua morosetta. Una commedia con tutti i fiocchi che potete immaginare, divertente, e intelligente, con delle sferzanti performance da parte di un cast di tutte “stelle”.
La promessa
(2001) R: Sean Penn A: Jack Nicholson, Benicio Del Toro, Patricia Clarkson. Poliziotto quasi alla pensione decide di occuparsi del caso di omicidio di una bambina. Giallo di spessore diretto da Penn, sempre convincente anche in fase di regia, trascinato da un sensazionale Nicholson che una volta tanto non gigiona.
Il postino suona sempre due volte
(1981) R: Bob Rafelson A: Jack Nicholson, Jessica Lange, John Colicos. Nicholson/Lange sono due amanti che progettano di ammazzare il marito di lei per intascare un’assicurazione. Ennesima e più centrata versione filmica del romanzo omonimo di James M. Cain, nuda, cruda, sessuofila. Sceneggiatura: David Mamet.
Qualcuno volò sul nido del cuculo
(1975) R: Milos Forman A: Jack Nicholson, Louise Fletcher, Michael Berryman. Amabile spostato (chi se non Nicholson!) internato in manicomio si rende conto che i pazzi non sono molto più pazzi di tanta gente che gira per strada. Dramma potente sul trionfo della libertà umana, ci si potrebbe quasi scrivere un saggio dal titolo: “Nicholson e la straordinaria sovversione dell’anima”.
Tre giorni per la verità
(1995) R: Sean Penn A: Jack Nicholson, David Morse, Anjelica Huston. Gioielliere (Nicholson) è deciso a tirar giù dalle spese il guidatore ubriaco che gli ha ucciso la figlia anni prima. Vendicativo dal volto umano, sonnolento ma di enorme pathos. Penn dirige di giustezza, e J. Nicholson sul finale addirittura si commuove!