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Gomorra

(2008) R: Matteo Garrone A: Gianfelice Imparato, Salvatore Abbruzzese, Toni Servillo, Simone Sacchettino. Dal libro di Saviano, il crimine organizzato ritratto con indomito verismo e narrazione solida. Una caterva di riconoscimenti, tra cui 7 David di Donatello e Gran premio della giuria a Cannes.

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La ragazza nella nebbia

(2017) R: Donato Carrisi A: Toni Servillo, Alessio Boni, Lorenzo Richelmy, Galatea Ranzi. Quando in un paesotto alpino scompare una ragazzina, viene chiamato ad indagare l’esperto investigatore Servillo. Psico-giallo incisivo dalla buona messa in scena e cast efficiente. Prima direzione filmica per Donato Carrisi che porta su grande schermo il suo romanzo omonimo e vince il David come miglior regista esordiente.

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Una vita tranquilla

(2010) R: Claudio Cupellini A: Toni Servillo, Marco D’Amore, Francesco Di Leva, Juliane Köhler. Complice la straordinaria prestazione di Servillo, questo noir su un ex camorrista fuggito in Germania risulta ottimamente guardabile.

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Le conseguenze dell’amore

(2004) R: Paolo Sorrentino A: Toni Servillo, Olivia Magnani, Adriano Giannini, Antonio Ballerio. Un grande Servillo è un misterioso eroinomane che vive in un albergo di lusso in Svizzera, fino a quando un bel giorno incontra una ragazza che gli sconvolgerà la vita. Noir di classe, teso e avvincente. Molti i premi, fra cui 5 David di Donatello.

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Il divo

(2008) R: Paolo Sorrentino A: Toni Servillo, Anna Bonaiuto, Giulio Bosetti, Flavio Bucci. Sontuoso bio-film con delle pregevoli performance sulla vita di Giulio Andreotti. Restituisce una immagine del politico democristiano per quanto controversa ma certamente affascinante. Diversi i riconoscimenti, fra cui Premio della giuria per Sorrentino a Cannes e 7 David di Donatello.

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La grande bellezza

(2013) R: Paolo Sorrentino A: Toni Servillo, Carlo Verdone, Sabrina Ferilli, Serena Grandi. Servillo è un giornalista di costume che si muove agilmente all’interno della movida romana. Impregnato di felliniana devozione, potremmo dire una DOLCE VITA post litteram, è un film straordinario per fascino e impertinenza. Sceneggiato dallo stesso Sorrentino con Umberto Contarello, vinse l’Oscar come miglior film straniero.