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Il nemico alle porte

(2001) R: Jean-Jacques Annaud A: Jude Law, Ed Harris, Joseph Fiennes, Rachel Weisz. Sfida tra cecchini sullo sfondo della battaglia di Stalingrado durante la Seconda guerra mondiale fra russi e nazisti. Sostenuto da un buon cast, è un film di guerra spettacolare e sufficientemente teso. Romanticismo collaterale un po’ fuori luogo ma tant’è.

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Sette anni in Tibet

(1997) R: Jean-Jacques Annaud A: Brad Pitt, David Thewlis, BD Wong, Mako. Durante la Seconda guerra mondiale, uno spavaldo scalatore austriaco (Pitt) prova a raggiungere la cima dell’Himalaya ma si ritrova dopo mille peripezie in Tibet. Dal libro autobiografico di Heinrich Harrer, è un dramma epopeico e suggestivo, e anche una pittoresca vetrina per uno dei maggiori esponenti dello starismo hollywoodiano.

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Il nome della rosa

(1986) R  Jean-Jacques Annaud A: Sean Connery, Christian Slater, Helmut Qualtinger, Elya Baskin. 14esimo secolo: una specie di Sherlock Holmes francescano (Connery) cerca di trovare il colpevole di alcune morti violente avvenute all’interno di una abbazia benedettina. Dal romanzo di Eco, un film che non manca di dare mistero e avvincimento, grazie in particolar modo alla condotta esemplare di un magnetico S. Connery. Diversi i premi, come ben 5 David di Donatello.

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L’amante

(1992) R: Jean-Jacques Annaud A: Jane March, Tony Ka Fai Leung, Frédérique Meininger, Arnaud Giovaninetti. Dal romanzo di Marguerite Duras, iniziazione al sesso di un’adolescente da parte di un ricco dandy nell’Indocina degli anni Trenta. Lo stile filmico poco interessante soccombe di fronte all’abbondanza di sesso e agli splendidi sfondi. Gli interpreti sono grandemente affascinanti.