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Uccellacci e uccellini

(1966) R: Pier Paolo Pasolini A: Totò, Ninetto Davoli, Femi Benussi. Mentre camminano per la periferia romana, Totò e Davoli incontrano un corvo parlante che si rivela esser edotto in filosofia e politica! Racconto inventivo e stravagante, recitato con grande verve. É l’ultimo film interpretato da Totò.

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I racconti di Canterbury

(1972) R: Pier Paolo Pasolini A: Hugh Griffith, Laura Betti, Ninetto Davoli, Franco Citti. Capitolo due della trilogia della vita di P. Paolo Pasolini dopo IL DECAMERON, racconta delle avventure di contadini, nobiluomini, chierici e demoni in pieno medioevo londinese. Dall’opera omonima di Chaucer, è un’ardita mescolanza di grottesco, tragico e umoristico messi insieme con il consueto diletto pasoliniano. Fu Orso d’oro a Berlino.

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Salò o le 120 giornate di Sodoma

(1975) R: Pier Paolo Pasolini A: Paolo Bonacelli, Giorgio Cataldi, Umberto Paolo Quintavalle, Aldo Valletti. Da un romanzo del Marchese de Sade riambientato in epoca fascista, parla di quattro Signori della Repubblica Sociale Italiana che rapiscono decine di giovani uomini e donne sottoponendole alle forme più orribili di tortura. Turpe e provante, è uno di quei film che bisogna vedere a costo di non riuscire a finirlo. Le musiche sono di Ennio Morricone.

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Il Decameron

(1971) R: Pier Paolo Pasolini A: Franco Citti, Ninetto Davoli, Jovan Jovanovic, Vincenzo Amato. Pasolini mette in cinema 9 delle favole contenute nel Decamerone di Boccaccio in modo sensazionale, provocatorio, e imitatissimo. Fra la ventina di film italiani più visti di sempre.

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Mamma Roma

(1962) R: Pier Paolo Pasolini A: Anna Magnani, Ettore Garofolo, Franco Citti, Silvana Corsini. Mamma Roma è una prostituta che prova a rifarsi una vita per amore del figlio. Sublime affresco di esistenze al limite e sogni infranti. La Magnani è un’attrice più unica che rara.

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Accattone

(1961) R: Pier Paolo Pasolini A: Franco Citti, Franca Pasut, Silvana Corsini. Pappone quando la sua prostituta finisce in carcere ne trova un’altra e se ne innamora. Film duro, Pasolini al suo esordio alla regia ci mette dentro tutta la passione possibile e il risultato è un’opera dannatamente poetica.