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La grande abbuffata

(1973) R: Marco Ferreri A: Marcello Mastroianni, Michel Piccoli, Philippe Noiret, Ugo Tognazzi. Quattro amici stanchi della vita decidono di suicidarsi nutrendosi fino a schiattare. Bislacco e tristemente spiritoso, con un quartetto scenico ineguagliabile.

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L’ultima donna

(1976) R: Marco Ferreri A: Gérard Depardieu, Ornella Muti, Michel Piccoli, Renato Salvatori. Lasciato dalla moglie e con un figlio a carico, l’ingegnere disoccupato Depardieu cerca consolazione fra le braccia della puericultrice Muti. Voluttuoso e lirico al contempo, prospera grazie all’eccezionale magnetismo delle sue “stelle”.

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Dillinger è morto

(1969) R: Marco Ferreri A: Michel Piccoli, Anita Pallenberg, Gino Lavagetto, Mario Jannilli. Eteroclito dramma oscuro e perversamente affascinante su un designer di mezza età (Piccoli) che tornato a casa dopo una giornata di lavoro trova per caso una pistola e ammazza la moglie.

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Il disprezzo

(1963) R: Jean-Luc Godard A: Brigitte Bardot, Jack Palance, Michel Piccoli, Giorgia Moll. Da Moravia, storia metacinematografica dell’incrinarsi del rapporto coniugale fra uno sceneggiatore (Piccoli) e la sua bella moglie (Bardot), la quale verrà sottoposta alle sortite galanti di un cineasta (Palance). La regia è elegante, l’uso della fotografia sapiente, la presenza di Brigitte Bardot, per quanto senza sussulti, carezzevole e divistica.

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La bella scontrosa

(1991) R: Jacques Rivette A: Michel Piccoli, Jane Birkin, Emmanuelle Beart. Chicca semisconosciuta ma di assoluto valore che parla del rapporto controverso fra un pittore e la sua modella. Lungo e compassato, eppure coinvolgente dall’inizio alla fine anche grazie ad interpretazioni di pregio, costituisce una passionale disamina del processo creativo e delle nevrosi che lo accompagnano.

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Bella di giorno

(1967) R: Luis Buñuel A: Catherine Deneuve, Jean Sorel, Michel Piccoli. Sposina frigida (Deneuve brava e sensuale) spinta da voglie irrefrenabili si mette a lavorare in un bordello. Da un mediocre romanzo, un gustoso, trasgressivo, scorbutico gioco di specchi fra coscienza umana e grammatiche sociali.