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L’ereditiera

(1949) R: William Wyler A: Olivia de Havilland, Montgomery Clift, Ralph Richardson, Miriam Hopkins. Quando la poco graziosa de Havilland si innamora del bel Clift, il padre di lei sospetta che il giovanotto sia in realtà un cacciatore di dote. Film sentimentale con tendenze psico-drammatiche, animato da delle performance sublimi. 4 le statuette, attrice, scenografia, costumi, colonna sonora.

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I giovani leoni

(1958) R: Edward Dmytryk A: Marlon Brando, Montgomery Clift, Dean Martin, Hope Lange. Dall’omonimo romanzo di Irwin Shaw, appassionante studio sulla Seconda guerra mondiale avente come protagonisti un tedesco (Brando) e due americani (Clift e Martin). Le tre “stelle” brillano e fanno brillare quello che sarebbe in ogni caso un buon film di guerra. Ma non buono così.

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Un posto al sole

(1951) R: George Stevens A: Montgomery Clift, Elizabeth Taylor, Shelley Winters. Ispirato a un romanzo di Theodore Dreiser, film su un povero in canna (Clift) che cerca di farsi strada nella vita togliendo di mezzo la fidanzata incinta per sposare una bella ereditiera. Lacrimevole e moralistico, ma la performance di Clift, approssimando per difetto, è spaventosa. 6 Oscar: regia, sceneggiatura, fotografia, montaggio, costumi, colonna sonora.

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Da qui all’eternità

(1953) R: Fred Zinnemann A:  Burt Lancaster, Montgomery Clift, Deborah Kerr, Donna Reed. Vita in una base americana a Pearl Harbor poco prima dell’attacco giapponese. Amor di patria tradotto in amore superbamente recitato da un’ottima line up di attori, con uno dei baci fra i più famosi della storia del cinema. Vinse 8 Oscar.

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Gli spostati

TOP (1961) R: John Huston A: Clarke Gable, Marilyn Monroe, Montgomery Clift. Tre divi di Hollywood in un’opera elegiaca che parla di amore, libertà e cavalli selvaggi. Letterario, melodrammatico, ebbe la disgrazia di essere l’ultimo film sia per la Monroe che per Gable.