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Io la conoscevo bene

(1965) R: Antonio Pietrangeli A: Stefania Sandrelli, Mario Adorf, Jean-Claude Brialy, Joachim Fuchsberger, Nino Manfredi, Ugo Tognazzi, Franco Nero. Giovane, bella e ingenua popolana si trasferisce a Roma per tentare di sbarcare il lunario. Dramma muliebre doloroso e intrigante con un Tognazzi bestiale e una Sandrelli da guardare attaccati al defibrillatore. 3 Nastri d’argento a regista, sceneggiatura e a Ugo Tognazzi come miglior attore non protagonista.

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Il conformista

(1970) R: Bernardo Bertolucci A: Jean-Louis Trintignant, Stefania Sandrelli, Gastone Moschin, Enzo Tarascio. Spia fascista si reca in viaggio di nozze a Parigi con l’obiettivo di eliminare un dissidente politico. Dall’omonimo romanzo di Alberto Moravia, dramma audace e sontuosamente artistico. La fotografia di Storaro incanta. Ottenne David di Donatello al miglior film e candidatura agli Oscar per la sceneggiatura.

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L’ultimo bacio

(2001) R: Gabriele Muccino A: Stefano Accorsi, Giovanna Mezzogiorno, Stefania Sandrelli, Claudio Santamaria, Martina Stella. Accorsi sta per sposare la Mezzogiorno ma finisce per innamorarsi di una ragazzina conosciuta a un matrimonio. Dramma sentimentale bene architettato, diretto con mano salda e recitato in maniera convincente (Martina Stella esclusa). Incetta di David, fra i quali il miglior regista a Muccino.

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Prosciutto prosciutto

(1992) R: Bigas Luna A: Penelope Cruz, Jordi Mollà, Stefania Sandrelli, Javier Bardem. La Cruz è perfetta nella parte della bella figlia di una ex prostituta, innamorata del giovane e ambizioso Mollà. Estroso e melodrammatico, sputa fuori eros da ogni sequenza. Premio speciale per la regia a B. Luna a Venezia.

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Sedotta e abbandonata

(1964) R: Pietro Germi A: Saro Urzì, Stefania Sandrelli, Aldo Puglisi, Lando Buzzanca. Storiella ghiribizzosa su uno studente in legge che arriva addirittura a concupire la sorellina sedicenne della sua ragazza. Accattivante tragicommedia dall’ottimo cast, folkloristicamente incentrata sui costumi sociali della Sicilia anni ’60. Premio come migliore interpretazione maschile per il protagonista Urzì a Cannes.

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C’eravamo tanti amati

(1974) R: Ettore Scola A: Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Stefania Sandrelli. Tre amici ex partigiani con la passione per la Sandrelli (e come biasimarli) si scontrano con la realtà quotidiana postbellica. Commedia malinconica e sincera che si innesta con prepotenza in trent’anni di storia italiana. Magnifico l’ensemble attoriale.

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La chiave

TOP (1983) R: Tinto Brass A: Frank Finlay, Stefania Sandrelli, Franco Branciaroli. Brass usa il suo consueto stile irriverente per trasformare un romanzetto nippo-erotico in una perla del cinema italiano. Stefania Sandrelli in babydoll è da guardare con cautela. Ebbe un gran successo commerciale.

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Divorzio all’ italiana

(1961) R: Pietro Germi A: Marcello Mastroianni, Stefania Sandrelli, Daniela Rocca. Mastroianni stufo della moglie fa di tutto per liberarsene e sposare la sua cuginetta. Commedia succosa e divertente, ci trovate dentro umorismo, satira politica e una giovane Sandrelli da contemplare. Un Oscar per la miglior sceneggiatura originale.