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Chi sta bussando alla mia porta ?

(1967) R: Martin Scorsese A: Harvey Keitel, Zina Bethune, Anne Collette, Lennard Kuras. Keitel è un tipico italoamericano di New York, cattolico convinto, che si innamora di una graziosa biondina dal triste segreto. Il primo lungometraggio di Martin Scorsese è un film grezzo ma sufficientemente affascinante da valer bene una visione.

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Mean Streets – Domenica in chiesa, lunedì all’inferno

(1978) R: Martin Scorsese A: Robert De Niro, Harvey Keitel, David Proval, Amy Robinson. Ragazzo di Little Italy prova a farsi strada nella malavita locale. Complice un montaggio vorticoso nonché una puntigliosa ricostruzione ambientale, questa storia di gangsterismo scorsesiano conquista grazie a una recitazione esaltante.

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Lezioni di piano

(1993) R: Jane Campion A: Holly Hunter, Harvey Keitel, Sam Neill, Anna Paquin. Ambientato a metà dell’800 in Nuova Zelanda, love story fra una pianista muta e un misterioso uomo al quale dà lezioni di piano. Elegante e stupendamente recitato, vinse Palma d’oro a Cannes e 3 Oscar: attrice protagonista, non protagonista, sceneggiatura originale (a Jane Campion).

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Thelma & Louise

(1991) R: Ridley Scott A:  Susan Sarandon, Geena Davis, Harvey Keitel, Michael Madsen, Brad Pitt. Classico (pure troppo) road movie su due casalinghe frustrate che partono per una vacanza e diventano inaspettatamente due fuorilegge. Le interpretazioni perfettamente centrate della coppia Davis/Sarandon e una sceneggiatura, premiata con l’Oscar, calibrata al millimetro trasformano un canonico film di viaggio in una vivace avventura al femminile.

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Pulp Fiction

TOP (1994) R: Quentin Tarantino A: John Travolta, Uma Thurman, Samuel L. Jackson, Harvey Keitel, Tim Roth, Bruce Willis, Christopher Walken, Rosanna Arquette. Tarantino scrive tre storie di malavita, il resto lo fanno Travolta e compagnia sparante. Dialoghi vivacissimi, violenza che diventa quasi spassosa, personaggi delineati alla perfezione, almeno due scene memorabili… cosa volere di più! Tantissimi i riconoscimenti, fra cui Palma d’Oro a Cannes e Oscar per la miglior sceneggiatura originale a Quentin Tarantino e Roger Avary.

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Lo sguardo di Ulisse

(1995) R: Theo Angelopoulos A: Harvey Keitel, Maia Morgenstern, Erland Josephson. Keitel è un regista che attraversa la martoriata ex Jugoslavia alla ricerca di leggendarie bobine del primo film girato nei Balcani. Poetico-esistenziale veduta sulla guerra in piano sequenza, fra realtà, leggenda e (poca) speranza.

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Dal tramonto all’alba

(1996) R: Robert Rodriguez A: Harvey Keitel, George Clooney, Juliette Lewis. Due criminali con ostaggi cercano rifugio in un bar infestato dai vampiri. Sceneggiato da Tarantino, è l’apoteosi del trash, con abbondanza di azione mista ad elementi orrorifici. Se visto in compagnia senza aspettative eccessive rischia di essere piuttosto divertente.

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Le Iene

(1992) R: Quentin Tarantino A: Harvey Keitel, Tim Roth, Michael Madsen . Rapina a gioielliere fallisce perché nella banda c’e una spia, segue processo sommario per scoprire chi e’. E’ un noir colorato ed esplosivo ad alto tasso di mortalità quello che segnò l’esordio di Quentin Tarantino nel mondo del cinema. Che dire… Tarantino e la bravura del principiante!

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Youth – La giovinezza

(2015) R: Paolo Sorrentino A: Michael Caine, Harvey Keitel, Jane Fonda, Rachel Weisz. Il direttore d’orchestra Caine trascorre il tempo col suo vecchio amico Keitel in un sanatorio di lusso in Svizzera. Profondo, meditativo senza mancare di spirito, uno stupendo felliniano affresco di vita da uno dei nostri migliori autori. Con eccelse prove attoriche.